Sul portale ministeriale Cliclavoro è stato pubblicato da pochi giorni un approfondimento sullo stress da lavoro.

“Non è una malattia ma può diventare una patologia seria: lo stress da lavoro, che colpisce una persona su quattro, provoca ansia, irritabilità, disturbi fisici e psicosomatici e, ancor peggio, può arrivare a caratterizzare il comportamento di una persona, dall’aumento dell’impulsività alla voglia di isolarsi fino alla difficoltà ad instaurare rapporti interpersonali.”

L’approfondimento illustra i fattori più comuni che sul lavoro possono causare stress e alterare il rapporto che si crea tra il lavoratore e l’ambiente, il personale e le mansioni di riferimento.

“In generale carico di lavoro, interruzioni, scadenze, richiesta di straordinari, responsabilità ma anche ambiguità di ruolo e screzi continui e ripetuti con i colleghi sono cause classiche di stress, ma di recente se ne è affermata una nuova: il multitasking.”

Per multitasking si intende la capacità di svolgere più azioni contemporaneamente, ovvero spostare l’attenzione da un’attività all’altra, come spesso avviene in un ufficio caotico, pieno di stimoli, in cui ci si ritrova a rimbalzare da un’attività all’altra, controllando allo stesso tempo cellulare e notifiche social.

Ma questa nuova metodologia di lavoro, come si legge nell’articolo di cliclavoro, è considerata una una delle nuove cause di stress sul lavoro, citando alcuni studi che avallano questa tesi.

Le conseguenze che il multitasking crea sul nostro cervello e sul controllo che riusciamo ad esercitare nello svolgere mansioni diverse ed eterogeneo non sono positive. Gli studiosi e gli scienziati citati rimarcano il rischio di stress che può generare il multitasking, uccidendo il livello di produttività.

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