Nella “nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione” diffusa pochi giorni fa dalla rilevazione di ministero dei Lavoro, Istat, Inps e Inail compiono dei dati sconcertanti per quelle che sono le vittime di morte e infortuni sul lavoro nel primo trimestre del 2017.
Un aumento del 12, 4% di denunce di morti bianche rispetto all’anno precedente, gli infortuni mortali sono stati 190 contro le 169 del primo trimestre del 2016.
Gli infortuni sul lavoro denunciati all’inail nel primo trimestre sono stati 134 mila, (di cui 112 mila sul lavoro e 22 mila in itinere. L’aumento degli infortuni interessa particolarmente l’industria e i servizi a partire dal commercio, sanità e trasporto – magazzinaggio.
A commento di questi numeri così elevati in un periodo dove le organizzazioni dovrebbero tutte, o almeno quasi tutte, aver interiorizzato l’imprescindibile valore della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro riportiamo quanto ha affermato durante un’intervista il segretario della CGIL Franco Martini ovvero: “difficile non valutare tale situazione un abbassamento della soglia dei diritti delle lavoratrici e lavoratori poiché il diritto alla tutela della sicurezza e della salute delle persone costituisce il diritto fondamentale di una moderna civiltà del lavoro”.